Il vino e l’olio non sono soltanto due alimenti ma anche due ‘elementi’ simbolici di grande portata per la storia del Mediterraneo e delle terre ad esso legate, oltre a caratterizzarne notevolmente il paesaggio, attraverso la tipologia di coltivazione. Basterebbe ricordare l’ampia presenza di questi prodotti già nelle più importanti culture del mondo mediterraneo, quale la greca e l’ebraica.
Nella antica Grecia viene riconosciuto nell’olivo il simbolo di Atene e della grecità stessa; in Dioniso e nei culti e riti connessi si colloca tutto il complesso dei simboli legati alla vite e al vino. Nella civiltà ebraica Noè, dopo il diluvio, pianta la vite per trarne il succo del quale si inebria. I riti cristiani assicureranno al vino e all’olio un posto privilegiato, carico di valori paradigmatici; nel medioevo ne verranno riprese tutte le qualità materiali e simboliche. La conservazione delle colture tradizionali è stata assicurata specie dagli ordini monastici, al pari delle trasposizioni simboliche, trasferite nel rituale cristiano cattolico: basta pensare al valore del vino nel sacrificio della messa ed alla presenza dell’olio nelle varie celebrazioni di unzione (dai re, ai sacerdoti, ai catecumeni). Nella civiltà moderna, olio e vino conservano tutti i valori simbolici che la tradizione ha loro attribuito e contestualmente rappresentano prodotti fondamentali dell’agricoltura e dell’economia mediterranea. Tecniche di produzione, modalità di trasporto e di commercializzazione, modi di conservazione, forme di utilizzo e di consumo, per l’alimentazione, la medicina e la cura del corpo, sono attualmente cardini fondamentali nella realtà economica.
Nella antica Grecia viene riconosciuto nell’olivo il simbolo di Atene e della grecità stessa; in Dioniso e nei culti e riti connessi si colloca tutto il complesso dei simboli legati alla vite e al vino. Nella civiltà ebraica Noè, dopo il diluvio, pianta la vite per trarne il succo del quale si inebria. I riti cristiani assicureranno al vino e all’olio un posto privilegiato, carico di valori paradigmatici; nel medioevo ne verranno riprese tutte le qualità materiali e simboliche. La conservazione delle colture tradizionali è stata assicurata specie dagli ordini monastici, al pari delle trasposizioni simboliche, trasferite nel rituale cristiano cattolico: basta pensare al valore del vino nel sacrificio della messa ed alla presenza dell’olio nelle varie celebrazioni di unzione (dai re, ai sacerdoti, ai catecumeni). Nella civiltà moderna, olio e vino conservano tutti i valori simbolici che la tradizione ha loro attribuito e contestualmente rappresentano prodotti fondamentali dell’agricoltura e dell’economia mediterranea. Tecniche di produzione, modalità di trasporto e di commercializzazione, modi di conservazione, forme di utilizzo e di consumo, per l’alimentazione, la medicina e la cura del corpo, sono attualmente cardini fondamentali nella realtà economica.